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Storia del DICheP

G. Ferraiolo

V. Lorenzelli

Prof. Giovanni Battista Bonino

La figura e l'opera di G. B. Bonino si inquadrano e si identificano negli studi e nelle applicazioni di chimica fisica, di chimica applicata e di chimica organica della prima metà del secolo scorso.
Dopo che nel corso dell’ottocento erano stati enunciati i principi teorici della chimica, nei successivi cinquant’anni hanno avuto luogo la loro applicazione ed utilizzazione. Studi e ricerche originali - soprattutto per quanto riguarda i carburanti sintetici, i prodotti petrolchimici e lo sfruttamento delle risorse di gas combustibili naturali - sono stati senza dubbio favoriti nel nostro paese dall'isolamento politico nel quale esso si trova durante tutto un ventennio e dall’autarchia alla quale era costretto dalla scarsità endemica di materie prime.
Le relative esperienze sono condotte da pochi ma importanti protagonisti: Donegani per l'imprenditoria e la ricerca industriali, Casale e Fauser per le applicazioni industriali, Malcuori per la chimica industriale, Bruni per la chimica generale, Natta per la chimica dei polimeri e pochi altri.
Giovanni Battista Bonino era nato a Genova il 3 maggio 1899 e vi morì l’11 dicembre 1985. Nella R. Università degli Studi di Genova aveva conseguito la laurea di dottore in Chimica pura il 18 luglio 1920. Era pertanto ligure per nascita e formazione: dei liguri portava i caratteri essenziali, il senso pratico e il realismo nell’affrontare e risolvere i problemi, compresi quelli della ricerca, mai impostata su basi generiche, ma sempre finalizzata e rivolta alle applicazioni pratiche ed industriali.
La sua produzione scientifica fu veramente imponente ed importante, ricca di idee e intuizioni originali, nonché fertile di applicazioni concrete. Essa si è sviluppata sulle grandi direttrici che caratterizzano il rinnovamento del pensiero chimico moderno, portando, verso una più coerente razionalità l'indagine chimica, rimasta nel periodo precedente ad un livello empirico e naturalistico. G. B. Bonino è stato tra i primi ad applicare alla sperimentazione chimica i metodi sperimentali propri della fisica, utilizzando la spettroscopia molecolare per lo studio delle strutture chimiche e della reattività dei composti chimici. I suoi studi di spettroscopia nel campo dell'infrarosso, di spettroscopia Raman, di spettroscopia nel campo dell'ultravioletto, portarono ad applicazioni di polarimetria e di spettropolarimetria nello studio di problemi chimici. Gli studi di fotochimica, eseguiti in collaborazione con il prof. Carassiti, allora suo assistente, che avrebbe dato poi vita alla scuola di Ferrara, e quelli di elettroforesi alla Tiselius, permisero di separare per la prima volta un racemo degli antipodi ottici attraverso esperienze di cromatografia di partizione su carta, alle quali ne seguirono altre di diffusione in ambiente liquido. La ricerca scientifica del Bonino si è rivolta anche a studi di catalisi e ad indagini sistematiche sulla teoria delle soluzioni acquose degli elettroliti forti. Lo studio degli elettroliti secondo le nuove teorie di Debye-Huckel è stato successivamente sviluppato dalla scuola alla quale ha dato vita un suo allievo, il prof. Camillo Dejak.
Docente versatile e attivissimo, Giovanni Battista Bonino si dedicò con sempre giovanile entusiasmo e disinteresse alla scuola ed alla scienza: tecnico di Chimica farmaceutica presso la R. Università degli Studi di Genova (16 ottobre 1921), assistente di Chimica farmaceutica (16 ottobre 1922), fu chiamato all'incarico dell'insegnamento di Chimica bromatologica dal 16 dicembre 1923 al 1 ottobre 1924.
Trasferitosi alla R. Università degli Studi di Bologna il 16 ottobre 1925, ebbe la nomina a professore non stabile di Chimica fisica ed Elettrochimica presso la Scuola Superiore di Chimica industriale, allora di recente istituzione, annessa alla Scuola di Ingegneria, il 1 gennaio 1927 e ne divenne professore stabile il 1 gennaio 1930. Ebbe tra il 1924 ed il 1950, sempre presso l'Università di Bologna, incarichi di insegnamento presso le Facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali, di Ingegneria e Chimica industriale. Ricoprì altresì la carica di preside della Facoltà di Farmacia dal 1935 al 1941, della Facoltà di Chimica industriale per il triennio 1941-1943 e della Facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali dell'Università degli Studi di Bologna dal 1940 al 1958.
Il 1 novembre 1959 G. B. Bonino ottenne il trasferimento all'Università degli Studi di Genova come professore ordinario di Chimica applicata della Facoltà di Ingegneria, passando da una scuola prettamente chimica, qual era l'Istituto Universitario "G. Ciamician" di Bologna, ad una cattedra di Ingegneria Chimica, qual era quella genovese. Nell’Istituto policattedra di scienze e tecnologie dell'ingegneria chimica, gli insegnamenti collaterali furono ricoperti da suoi collaboratori: il prof. Trevissoi per i Principi di ingegneria chimica, il prof. Fabbri per la Chimica fisica, il prof. Ferraiolo per gli Impianti chimici, G. B. Bonino fu collocato a riposo il 1 novembre 1974 per limiti di età ed ebbe la nomina a professore emerito con D.P.R. 7 febbraio 1975.
G. B. Bonino aveva presieduto il Comitato consultivo per le Scienze chimiche del Consiglio Nazionale delle Ricerche e fu membro del Consiglio superiore della Pubblica Istruzione, del Consiglio superiore della Sanità, del Comitato scientifico consultivo dell'Istituto superiore della Sanità, della Commissione nazionale dell'UNESCO e del Comitato di consulenza per l'assegnazione del premio Nobel, nonché direttore del Centro Studi di Chimica applicata, fisica ed idrologica del Consiglio Nazionale delle Ricerche. All'attività scientifica del Bonino furono tributati importanti riconoscimenti; tra questi: la medaglia Hoffmann della Gesellschaft Deutscher Chemiker, la medaglia Cannizzaro dell'Accademia nazionale dei XL, la medaglia d'oro al merito della Société d'Encouragement pour l'Industrie Nationale (Parigi), la commenda dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana, la medaglia d'oro dei Benemeriti della scuola, della cultura, e dell'arte, la commenda dell'Ordine delle Palme Accademiche di Francia, la medaglia dei Benemeriti della Sanità Pubblica, il dottorato h.c. dell'Università di Bordeaux e molti altri. Numerose le accademie e gli istituti scientifici che vollero che G. B. Bonino facesse parte del loro corpo; tra le altre egli fu membro della Pontificia Accademia delle Scienze, accademico nazionale dei Lincei, socio dell'Accademia Nazionale dei XL e di numerose accademie ed istituzioni scientifiche di vari paesi europei ed extraeuropei. L'Accademia Ligure di Scienze e Lettere lo ebbe suo socio corrispondente, per la Classe di Scienze, fin dall'8 dicembre 1923 e lo nominò socio onorario il 4 febbraio 1957.

Note biografiche tratte da
La scuola per l'Ingegneria a Genova - L'Ingegneria Chimica: origini, sviluppo e prospettive
in
Collana di monografie XVIII/1
- 1984

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