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Passando con il mouse sulla foto si possono conoscere le note biografiche essenziali di alcuni tra i partecipanti (insieme a G.B. Bonino) al Congresso di Fisica del 1931

Nel 1931, Enrico Fermi organizza il primo Congresso Internazionale di Fisica Nucleare, sotto l'egida dell'Accademia d'Italia e della Fondazione Volta, che si svolgerà a Roma dall'11 al 17 ottobre.
L'ingresso dei fisici italiani nel mondo della ricerca sulla fisica nucleare fu in un certo senso celebrato con l'organizzazione a Roma di tale congresso, a cui parteciparono tutti i maggiori fisici impegnati in quel campo. La presenza degli scienziati più eminenti nel campo della fisica nucleare conferì all'evento una enorme importanza scientifica.
Il congresso fu tra l'altro l'occasione per mettere ordine nella terminologia: si usava il nome neutrone [neutron] in modo ambiguo, sia per indicare la particella nucleare con la stessa massa del protone, ma senza carica elettrica, sia per indicare una misteriosa ed sfuggente particella neutra, ipotizzata da Pauli per render conto dell'energia mancante nel processo di decadimento del neutrone. L'esistenza di entrambe e alcune loro caratteristiche era necessaria per risolvere le difficoltà del modello nucleare che emergeva in quegli anni, ma non erano ancora stete osservate. Fu proposto di usare il diminutivo italiano 'neutrino' per indicare la particella di Pauli, certamente leggera e forse senza massa, riservando il termine neutrone alla più pesante.
Fonte "Comitato Guglielmo Marconi International"

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M.me Marie Curie (Maria Sklodowska, 1867-1934). Nel 1898 i coniugi Curie annunciarono al mondo la scoperta di due nuovi elementi radioattivi, il polonio e il radio. Per questa scoperta e per gli studi sulla radioattività i Curie divisero con H. Becquerel il premio Nobel per la fisica nel 1903. Werner Heisenberg (1901-1976). Premio Nobel per la Fisica nel 1932 per lo sviluppo della meccanica quantistica, che ha permesso, tra l'altro la scoperta delle forme allotropiche dell'idrogeno. Louis Brillouin (1854-1948). porta il suo nome una funzione che ha importanza fondamentale nella trattazione quantomeccanica del paramagnetismo e del ferromagnetismo. Patrick M.S. Blackett (1897-1974). Premio Nobel per la fisica nel 1948 per l'applicazione di particolari emulsioni fotografiche (lastre nucleari) allo studio delle particelle elementari. J.S. Townsend (-1957). Le sue ricerche gettarono le basi per lo studio delle cariche elettriche. Nevill F. Mott (1905). Si è occupato inizialmente di fisica nucleare, spostando poi i suoi interessi allo studio dei metalli e dei semiconduttori. Premio Nobel 1977 per la fisica. Emil Rupp (1898). Considerato un pioniere nello studio della diffrazione elettronica. Quirino Maiorana (1871-1957). Prese il suo nome uno speciale microfono a resistenza usato agli albori delle trasmissioni radio. Paul Ehrenfest (1880-1933). Importanti studi di meccanica statistica e quantistica. Enrico Fermi (1901-1954). Scoprì la radioattività artificiale provocata da bombardamento di neutroni e il loro rallentamento da parte dei nuclei d'idrogeno. Formulò l'ipotesi dell'esistenza del neutrino. Nel 1938 gli fu conferito il premio Nobel per la fisica. Enrico Persico (1900-1969). E' noto per le sue ricerche di meccanica quantistica, di fisica matematica e di spettroscopia atomica. Antonio Carrelli. Studi di spettroscopia. Giulio C. Trabacchi (1884-1959). Collaborò tra il 1934 e il 1938 agli esperimenti di E. Fermi sulle reazioni nucleari provocate dai neutroni e sulla radioattività artificiale. Autore di ricerche sulla conducibilità dei metalli e sulla determinazione dell'intensità dei raggi X, costruì negli anni Quaranta del secolo scorso il primo microscopio elettronico italiano. Giancarlo Vallauri (1882-1957). Ha legato il suo nome all'equazione che rappresentò la prima teoria analitica del funzionamento dei tubi elettronici. Guido Beck (1903-1989). Fisico Austriaco. Franco Rasetti (1901-2001). Si è dedicato alla fisica atomica e nucleare, svolgendo con E. Fermi e i suoi collaboratori le prime esperienze sulla radioattività indotta dai neutroni. Francesco Giordani (1896-1961). È soprattutto noto per aver ideato, con U. Pomilio, un metodo di estrazione della cellulosa dalla paglia di cereali e una cella utilizzata per l'elettrolisi del cloruro di sodio. Nicola Parravano (1883-1938). Scienziato e chimico di chiara fama mondiale, approfondì gli studi nel campo della siderurgia, dei cementi e degli esplosivi. Giovanni Battista Bonino (1899-1985). Tra i primi ad applicare la spettroscopia molecolare allo studio delle strutture chimiche e dei composti chimici. Approfondì studi su polarimetria, spettropolarimetria e fotochimica. Laureto Tieri (1879). Noto principalmente per esperienze di effetto Hall nel Bismuto, per alcune misure del numero di Avogadro e su alcuni effetti magneto-meccanici. Arnold Sommerfeld (1868-1951). Il suo nome è legato soprattutto all'estensione del modello atomico di Bohr, al quale Sommerfeld aggiunse orbite ellittiche (modello di Bohr-Sommerfeld). Bruno B. Rossi (1905-1993). Compì studi sui raggi cosmici e gettò le basi della  sperimentazione elettronica nella fisica nucleare e delle particelle. Walter Bothe (1891-1957). Ideò il metodo delle coincidenze, d'importanza chiave nello studio delle particelle fondamentali. Premio Nobel 1954. Francis William Aston (1877-1945). Scoprì l'esistenza degli isotopi. Ideò lo spettrografo di massa con cui si possono misurare le masse atomiche. Ottenne il Premio Nobel per la chimica nel 1922. Niels Bohr (1885-1962). Elaborò (1913) una teoria atomica che è alla base di quelle moderne sulla struttura dell'atomo e i principi metodologici adottati dalla fisica moderna. Premio Nobel 1922. Orso Mario Corbino (Augusta 1876-Roma 1937). Svolse ricerche di ottica e magnetottica e sulle proprietà dei metalli alle alte temperature. Guglielmo Marconi (1874-1937). Realizzò e perfezionò il telegrafo senza fili. Premio Nobel per la fisica nel 1909. Jean Baptiste Perrin (1870-1942). Per primo riuscì a determinare sperimentalmente le dimensioni delle molecole. Effettuò inoltre ricerche sui raggi X, su questioni di fotochimica e di astronomia. Premio Nobel 1926 per la fisica. Artur H. Compton (1892-1962). Premio Nobel 1927 per la scoperta dell'effetto consistente nell'interazione tra fotoni di raggi X ed elettroni, una delle prime conferme sperimentali dell'esistenza dei quanti di energia. Giovanni Giorgi, fisico, matematico e ingegnere (1871-1950). Porta il suo nome un vecchio sistema di unità di misura oggi incorporato nel Sistema Internazionale (SI). Robert A. Millikan (1868-1953). Compì ricerche sull'effetto fotoelettronico e misurò il valore della carica dell'elettrone (1910). Premio Nobel per la fisica nel 1923. O.W. Richardson (1879-1959). Stabilì nel 1901 un'equazione  relativa all'emissione di elettroni da un metallo per effetto termico (effetto Edison-Richardson). Premio Nobel 1928 per la fisica. Peter Debye (1884-1966). Premio Nobel 1936 per la chimica, per i contributi apportati alla conoscenza della struttura molecolare. Otto Stern (1888-1969). Dimostrò, assieme a W. Gerlach, la quantizzazione spaziale del momento magnetico atomico (esperienza di Stern e Gerlach). Premio Nobel 1943 per la fisica. Charles D. Ellis. Studi sulla radioattività con particolare riferimento ai raggi beta. G. Watagin Michele Cantone Antonio Garbasso (1871-1933). Fisico. I suoi contributi più importanti riguardano le onde elettromagnetiche e la spettroscopia teorica.